Il libro che il papa emerito ha voluto fosse pubblicato dopo la sua scomparsa
Gli ultimi scritti di un pontefice per molti versi incompreso, ma sempre
attento al dialogo e alle attese e speranze dei fedeli.
Nel febbraio 2013 sorprese il mondo annunciando le dimissioni dal
ruolo di papa, ma prima di questa scelta, e prima ancora di salire al
soglio pontificio, Joseph Ratzinger era noto soprattutto per essere un
fine teologo. A qualche mese dalla sua scomparsa, vede la luce il suo
testamento spirituale, una raccolta di scritti, pensieri e piccoli saggi su
alcuni temi della religione cristiana. Si spazia dalla misericordia al
sacerdozio, al dialogo con le altre religioni, ma soprattutto, si affrontano
i contenuti centrali del credo: l¿incarnazione del figlio di Dio, la fede
nella morte e resurrezione di Gesù, la presenza eucaristica, i temi della
morale cristiana. Riflessioni che scaturiscono da un pensiero lucido e
forte, e che racchiudono un appello: non rinunciare all¿eredità cristiana,
un patrimonio prezioso per l¿intera umanità.
Benedetto XVI, nato in Baviera nel 1927, fu negli anni successivi alla Seconda
guerra mondiale un «enfant prodige» della teologia. Chiamato in Vaticano, vi
conobbe il futuro papa Giovanni Paolo II che, appena eletto, lo volle al suo fianco.
Si trasferì dunque a Roma, dove divenne uno dei più stretti collaboratori del papa
polacco e poi suo successore nel pontificato. Nel 2013 stupì il mondo annunciando
le sue dimissioni. Prese quindi dimora nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano,
dove condusse una vita dedita alla preghiera e allo studio.