Raccontano chi eravamo e chi siamo diventati
Esaminando ciò che usiamo o non usiamo più, un libro curioso racconta com¿è
cambiato il mondo negli ultimi quarant¿anni.
Le mappe e i telefoni fissi, le penne e le lettere, le macchine fotografiche e i
giornali: oggetti pressoché spariti o destinati a sparire presto, soppiantati da una
tecnologia che cambia insieme al nostro modo di abitare il mondo. Poiché viviamo
immersi in un flusso di informazioni e beni immateriali, anche le ¿cose¿ stanno
acquisendo una densità diversa da quella che hanno sempre avuto: persino il
cielo (non lo guardiamo più) e il silenzio non hanno più la stessa importanza. Uno
dei maggiori esperti della rete Internet italiana segue la parabola di dieci oggetti
desueti, chiedendosi quale sia il motivo di un così rapido declino, cosa succederà
alla memoria di questi simboli e, in definitiva, alla nostra. Perché gli oggetti sono i
testimoni di un¿epoca, disegnano la traiettoria della bellezza e parlano di noi.
Massimo Mantellini (Forlí, 1961) è uno dei maggiori esperti della rete Internet
italiana e negli anni ha collaborato con «Il Sole 24 ore», «L¿Espresso», «Il Post» e
altre testate giornalistiche. Dal 2002 aggiorna Manteblog, uno dei piú letti blog
personali italiani. Si occupa prevalentemente dei temi legati alla cultura digitale,
alla politica delle reti, alla privacy e al diritto all¿accesso. Ha pubblicato La vista da
qui. Appunti per un¿internet italiana e Bassa risoluzione.
Scelto dal Comitato Editoriale perché
Invita a riflettere sul mondo che cambia e sulla ¿rete sentimentale¿ che ci lega agli
oggetti quotidiani.