A 100 anni dalla nascita dell'autore, riscopriamo il suo primo
"scandaloso"romanzo
Le picaresche avventure di un gruppo di "borgatari"della Roma anni
Cinquanta, nell'opera costata allo scrittore l'accusa di oltraggio al
pudore.
Quando, nel 1955, esce Ragazzi di vita, lo scrittore si è trasferito a
Roma da qualche anno. Dopo gli studi a Bologna e il periodo trascorso
in Friuli, Pasolini ora si immerge in un mondo nuovo, scoprendo la
bellezza della Città Eterna e la miseria delle periferie brulicanti di vita.
Su questo sfondo incontriamo un gruppo di giovani del quartiere
Pietralata, che vive di furti, piccole truffe e crudeli riti di passaggio.
Sono il Riccetto, che abita in una scuola adibita ad alloggio per gli
sfrattati; Alduccio, con un padre alcolizzato, una madre epilettica e una
sorella incinta, e ancora il Caciotta, il Lenzetta, il Begalone, Amerigo.
"Ragazzi di vita"senza futuro e senza riscatto, di cui seguiamo le
vicende in quest'opera corale, che attraverso lo slang delle borgate dà
voce al popolo dei marginali e degli esclusi.
Pier Paolo Pasolini nasce il 5 marzo 1922. Dopo essersi trasferito a
Roma dal Friuli nel 1950, nel 1955 esordisce nella narrativa con
Ragazzi di vita ed entra nel mondo del cinema, prima come
collaboratore di Fellini e Bolognini, poi come regista. Nel 1973 inizia la
collaborazione al «Corriere della Sera» affrontando in una serie di
articoli - pubblicati nei volumi Scritti corsari (1975) e Lettere luterane
(postumo, 1976) - le scottanti questioni dell'Italia contemporanea. La
notte tra il 1° e il 2 novembre 1975, Pier Paolo Pasolini muore
assassinato all'Idroscalo di Ostia, vicino a Roma.
"Chi legge solo oggi Ragazzi di vita si trova davanti una Roma
completamente scomparsa e un'umanità, quella dei rudi "borgatari", di
struggente tenerezza".
Dalla Prefazione di Vincenzo Cerami