Un romanzo corale intenso e arguto, che corre dal fascismo alla modernità
In un piccolo paese della Sicilia, lo studio di un medico condotto diventa il cuore pulsante
di una intera comunità
È il 6 agosto 1927 quando il dottor Giusto Salonia arriva
alla stazione di Malavacata e subito capisce di esser stato
fregato. In quel paesino dell¿entroterra siciliano, infatti,
la gente muore di malaria e polmonite e alla frustrazione
professionale il medico deve sommare i tormenti di un matrimonio
infelice e del suo animo inquieto. In breve però il
suo studio diventa il cuore del paese e un crocevia di storie.
Come quella della giovane donna che rischia di morire per
un aborto illegale, quella di Frangipane, che si oppone alle
coltivazioni promosse dall¿Istituto del grano, e di Primarosa,
succube di un marito violento¿ In mezzo c¿è la guerra,
che libera le donne dal giogo dei padri e dei mariti, e che
costringe anche il medico a partire. Al suo ritorno, Giusto dovrà
affrontare nuove sfide e nuove malattie, come il cancro
causato dall¿amianto nelle fabbriche, mentre la vita torna a
fiorire. Capirà così perché si sente sempre ¿al contrario¿ e
finalmente sarà libero e sereno.
Giuseppina Torregrossa
Nata a Palermo, vive tra la Sicilia e Roma, dove ha lavorato per più
di vent¿anni come ginecologa. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo:
Cortile Nostalgia (2017), Il basilico di Palazzo Galletti (2019) e Il
sanguinaccio dell¿Immacolata (2019).