Un giorno cruciale, dopo il quale nulla fu più come prima
Entusiasmi, speranze ed emozioni che segnarono le prime ventiquattr¿ore dopo
la nostra entrata nel primo conflitto mondiale.
A quasi un anno dalla dichiarazione di guerra dell¿Impero
austroungarico al Regno di Serbia, il 24 maggio 1915 anche
l¿Italia entrava nel conflitto. Se fino a quel momento il nostro
Paese era rimasto a guardare, non era certo per amore della
pace. L¿attendismo era dipeso piuttosto dalla speranza di
ottenere vantaggi territoriali in cambio dell¿intervento militare.
Dopo mesi di dibattiti, scontri ed emozioni contrastanti,
il momento era infine arrivato. Chi la guerra l¿aveva decisa
si sentì sollevato; chi l¿aveva sognata corse ad arruolarsi;
chi, come sempre, era impegnato a sbarcare il lunario, vi si
rassegnò come a una inevitabile calamità. Chi sperava di
essere al sicuro perché lontano dal fronte, scoprì che la vita
civile veniva stravolta, le libertà non più garantite e che tutti
sarebbero stati coinvolti. A oltre cent¿anni da quel momento,
un¿illustre studiosa dipinge un avvincente affresco delle
speranze, delle inquietudini, dei drammi di un giorno dopo il
quale il mondo non fu più lo stesso.