Club degli Editori - Il Circolo

Il secolo autoritario

Il secolo autoritario

AUTORE: Paolo Mieli

PAGINE: 312

CODICE PRODOTTO: 890319

EDIZIONE: RIZZOLI

PREZZO EDITORE: 18.50 €

PREZZO OFFERTA: 1.00 €



Un saggio che porta alla luce il lato oscuro della democrazia

Le autocrazie che affondano le proprie radici nelle guerre irrisolte del Novecento si stanno imponendo nel nuovo millennio.

Fu la grande illusione del secondo dopoguerra: la fiducia che il mondo intero si sarebbe progressivamente liberato dai regimi dispotici. In quella che Paolo Mieli chiama “un’ingiustificata euforia” si dimenticò allora che l’idea che fosse impossibile governare i popoli senza una dose robusta di autoritarismo era antica di millenni, e che anche il concetto di un esercizio democratico, “su mandato del popolo”, del potere si era rivelato pieno di inganni e di insidie. Agli autoritarismi del Novecento e alle loro radici nel passato è dedicata questa attenta analisi storica dell’ex direttore del «Corriere della Sera», il quale ci insinua il salutare dubbio che ancora oggi il germe del “governo dell’uomo forte” non sia stato affatto debellato. Anzi, costituisca il punto chiave di un dibattito da non trascurare.

Paolo Mieli
Giornalista e storico, negli anni Settanta allievo di Renzo De Felice e Rosario Romeo, è stato giornalista a «L’Espresso», poi a «la Repubblica» e a «La Stampa», di cui è stato anche direttore. Dal 1992 al 1997 e dal 2004 al 2009 ha diretto il «Corriere della Sera». Tra i suoi libri: Le storie, la storia (1999), Storia e politica (2001), La goccia cinese (2002), I conti con la storia (2013), L’arma della memoria (2015) e Il caos italiano. Alle origini del nostro dissesto (2017).

«La tesi di fondo del libro, filtrata attraverso un’aneddotica ricchissima, che spazia dai tribuni della plebe dell’antica Roma alla rivolta contro il colera del 1837, è che le tracce regressive lasciate dal passato vadano individuate e analizzate, inserendole nel loro contesto storico e non in uno spazio atemporale».
Corriere della Sera

“È doveroso chiederci se come autentico ‘secolo autoritario’ non vada più considerato il Novecento, ma piuttosto quello attuale. Il primo del terzo millennio. Il secolo in cui stiamo vivendo.”